Un paese immenso, un paese per lo più desertificato e che, nonostante ciò, propone al visitatore una serie inesauribile di situazioni diverse. Nel passato le colonizzazioni della gente del Mediterraneo, i fenici, i romani, poi gli arabi; il lungo, crudele, protettorato francese ed ora l’indipendenza ed un periodo politicamente tribolato, ma che non ha impedito al turismo di riprendere a scoprire i tesori dell’Algeria, le sue coste, le sue città, quel misterioso mare di sabbia e di roccia che è il Sahara che nel suo cuore contiene quegli straordinari documenti del passato noti come i graffiti rupestri, testimonianza di una antichissima civiltà, degna di tutte le attenzioni. E su tutto domina la natura con e la suggestione del deserto con l’eterno canto dei suoi granelli che rotolano sul mondo creando e disfacendo paesaggi. Una guida completa ricca di cartine e di descrizioni particolareggiate delle oasi, ma soprattutto delle zone preistoriche del sud.
Oltre 300 pagine per descrivere numerosi itinerari e percorsi dalla Tunisia al Niger passando attraverso i territori incantevoli dell’Hoggar e del Sahara algerino. Una guida che ha il sapore di un libro d’avventura, accompagnato dalla descrizione di episodi vissuti in prima persona dall’autrice nel corso della sua lunga esperienza africana. Una sorta di diario di bordo in cui la Poncini annota sensazioni ed emozioni maturate durante i suoi numerosi viaggi. Precise indicazioni su strade e paesi, interessanti informazioni storico culturali completano il volume.
Le “Vie della Sete” sono i sentieri tortuosi percorsi da Ardito Desio durante le scorribande scientiche che fece, a partire dal 1926, fino al 1940 quando lo scoppio della seconda guerra mondiale gli impedì di continuare le ricerche. Attraversò più volte le aride distese del Sahara a piedi, a dorso di cammello, in camion o in aereo, per cercare, nelle viscere del deserto, le ricchezze naturali nascoste. Questo libro si legge come un romanzo, ma le avventure che vi sono descritte sono vicende vere, riprese dai suoi diari, che invitano il lettore curioso ed amante delle sensazioni forti a ripercorrerne gli itinerari. Chi viaggia oggi nel deserto libico ritrova i luoghi descritti da Desio, taluni irriconoscibili come le città e i villaggi, altri rimasti immutati nel tempo. Su tutto, il respiro e l’atmosfera del Sahara, le sabbie, le rocce, i tramonti, l’apparire delle oasi lontane. Un classico della letteratura di viaggio riportato d’attualità dopo oltre cinquant’anni dalla prima pubblicazione.
Romantico viaggiatore, aviatore ed esploratore. Per chi ama girovagare per il deserto Almasy è un autentico mito. Questo volume, pubblicato nel 1938, è il più famoso dei suoi diari di viaggio: da Kufra a Zarzura, dalla Grotta dei Nuotatori al Gran Mare di sabbia, una testimonianza di viaggio negli anni Trenta.
Dalle sabbie del Banc d'Arguin (Mauritania) alle sponde colorate del fiume Niger (Mali), dalle incisioni rupestri del Tassili N'Ajjer (Algeria) agli imprevedibili laghi dell'Ennedi (Ciad), passando attraverso il Deserto bianco egiziano, Philippe Bourseiller ha catturato le infinite sfumature del Grande Sud, immensità minerale nuda, eppure così viva nella bellezza dei volti incontrati lungo le sue piste assolate.
Una raccolta di fiabe, storie di animali, di Djin, di amori che si intrecciano tre le sabbie e le rocce del sahara.
Ukhayyad e il suo cammello sono cresciuti insieme, attraversando il deserto, un mondo che parla una lingua misteriosa, dove a riti pagani si mescolano tradizioni delle tribù tuareg, incantesimi, maghi e preghiere…
Il Salvagente - 08 novembre 2007: Un deserto ricco di storie e di vita con due soli protagonisti principali: il sole infuocato e implacabile e la preziosa acqua, desiderata e sognata. E poi c'è l'orizzonte che, per chi vive nel deserto, è la meta da raggiungere nella continua ricerca della libertà. I nomadi hanno il terrore di "restare prigionieri", preferiscono vivere senza mai mettere radici, perché sono convinti che la terra rende schiavi. Anche la pioggia è una risorsa bellissima. Il continuo e faticoso girovagare è per loro l'essenza stessa della vita. Una bella raccolta di storie, in cui ogni personaggio è segnato dal misticismo e dall'attenzione a quel che c'è oltre la vita, forse la tanto agognata libertà.
Un percorso accurato attraverso l'arte rupestre del Tassili, arricchito da 450 illustrazioni, che restituisce la ricchezza antropologica e culturale delle popolazioni che abitarono queste zone nel neolitico.
Un'opera fondamentale per la conoscenza del Tassili. Jean-Dominique Lajoux vi è salito ed ha girato un documentario in Cinemascope fra il 1960-62. Il Tassili viene presentato come una città fantastica con disegni ed incisioni, fra guglie e pinnacoli, scoperta e documentata in quegli anni dalla spedizione di Henri Lhote.
E' il resoconto di un viaggio che si snoda snoda da Marrakech fino all'altopiano del Tassili, confine sud di Algeria e Libia, attraversando il deserto del Sahara. Pep Subirós ci conduce in un viaggio affascinante nella geografia ma soprattutto nella cultura di questo territorio che assurge a frammento di tutta una più generale cultura araba perché al centro del libro è la gente e l'autore rende pieno omaggio al detto: "chi viaggia senza entrare in contatto con le persone non viaggia: si sposta!" E attraverso il libro, anche al lettore è dato di entrare in contatto con luoghi e persone, come se fosse lì, attraverso la scrittura semplice e vivace, ma nel contempo ricca, dell'autore. Per chi è interessato al Sahara o alla cultura araba ma anche per chi, semplicemente, vuole viaggiare leggendo.
l mondo multiforme e affascinante dei deserti viene presentato in questo volume in modo sistematico. Un panorama che comprende i grandi deserti sabbiosi sahariani, quelli pietrosi del Medioriente, i deserti salati americani, sino alle infuocate distese della Dancalia, dove si toccano le più alte temperature del pianeta.
Ciao Mano! Un amico che non c'è più e che ricordiamo per la sua forte personalità, la sua allegria ed il suo fascino. "Sono nato a Tidène, nel cuore delle montagne dell'Aïr. Mia madre mi diceva: "Mano, sotto la tua lingua si nasconde il miele, ma non lasciare mai il deserto poiché il deserto purifica l'anima. Lontano da esso, sei sordo e cieco". Così parlano le madri Tuareg. Per pudore, esse nascondono le loro preoccupazioni con allegorie. Un potere che le rende poetesse e sovrane. Io non sapevo che esistesse un altro mondo. Come avrebbe potuto esistere, mentre proprio dietro le nostre tende c'era la sabbia, la sete e il nulla?" La vita ha portato Mano spesso lontano dal deserto, ma vi è tornato sempre per ritrovare la sua gente per la quale ha lottato fino alla fine della sua vita. Un libro di narrativa autobiografica da cui emergono gli stili di vita e la cultura del popolo Tuareg.
Il fascino del deserto percorso in lungo e in largo a dorso di cammello o a piedi; la curiosità dell’osservazione scientifica della flora e della fauna, della struttura geologica e delle risorse idriche; gli incontri con le popolazioni e le riflessioni dell’uomo che, attraverso il contatto con una natura primigenia, ritrova se stesso. Frutto di una passione durata oltre sessant’anni, il libro, insieme racconto di avventura e materia di riflessione, trasmette al lettore tutta la ricchezza di una esperienza unica.
Di pelle bianca, nera, rossa e gialla, di varie religioni e lingue, inurbati o agricoli, sedentari o nomadi, ricchi o poveri, i popoli della Terra sono portatori di civiltà tanto eterogenee da sorprendere gli stessi ricercatori. Per testimoniare la bellezza e la ricchezza di questo patrimonio e per celebrare la varietà delle forme e delle culture all’interno dell’unità biologica umana, il volume I Popoli del Mondo descrive, attraverso un apparato iconografico di grande qualità, le etnie più interessanti a livello antropologico, dai Maori ai Rom, dai Maasai agli Inuit.
Fiorenza Ferretti, che collabora con Harmattan nella conduzione di viaggi, ha raccolto in questo volume le fiabe della tradizione tuareg. Il libro fa parte di una collana dedicata a storie e leggende di ogni parte del mondo per riconsegnare alla "fiaba" il suo significato più ampio: non solo letteratura infantile ma momento importante della cultura popolare. Lo schema di questo libro è particolare: alcune lunghe fiabe della più remota tradizione sono cucite tra loro da un racconto in cui si mescolano curiosità etniche e notazioni antropologiche che ben ci raccontano la poco conosciuta cultura dei Tuareg, il popolo che abita il deserto del Sahara. Il volume è corredato da un'introduzione storico-geografica e un glossario di termini tuareg.
Sono i Tuareg la "gente in cammino" nel Sahara, il deserto al quale Malika Mokeddem appartiene e nel quale è cresciuta negli anni '50. Inizia gli studi di medicina a Orano, ma è costretta a rifugiarsi in Francia per sfuggire agli attacchi degli integralisti islamici. Spinta dal bisogno di riattraversare criticamente la propria vicenda si dedica alla letteratura regalandoci pagine sofferte, realistiche, che cantano il suo amore sviscerato e viscerale per il deserto.
"In queste fotografie e nelle brevi (o più lunghe) note di viaggio, ecco tutte le Afriche che si sono accumulate dentro. Destinazioni, ma non solo: da reali si sono trasformate in materia immaginaria. Persone e paesaggi, leoni e ippopotami, incontri pigmei e famiglie himba della Namibia vivono altre vite, hanno ricostruito un mondo parallelo e differente. E' fatto di molte cose e volerlo ridurre a un unico luogo, a un solo nome, sarebbe impossibile e sbagliato.
Così è la forma di questo libro: un po' guida, un po' diario, un po' racconto, un po' storia e un po' grografia, un po' quadri da un'esposizione. Perchè è nato così, con molte forme e senza un pensiero unico."
Mauro Querci