Le “Vie della Sete” sono i sentieri tortuosi percorsi da Ardito Desio durante le scorribande scientiche che fece, a partire dal 1926, fino al 1940 quando lo scoppio della seconda guerra mondiale gli impedì di continuare le ricerche. Attraversò più volte le aride distese del Sahara a piedi, a dorso di cammello, in camion o in aereo, per cercare, nelle viscere del deserto, le ricchezze naturali nascoste. Questo libro si legge come un romanzo, ma le avventure che vi sono descritte sono vicende vere, riprese dai suoi diari, che invitano il lettore curioso ed amante delle sensazioni forti a ripercorrerne gli itinerari. Chi viaggia oggi nel deserto libico ritrova i luoghi descritti da Desio, taluni irriconoscibili come le città e i villaggi, altri rimasti immutati nel tempo. Su tutto, il respiro e l’atmosfera del Sahara, le sabbie, le rocce, i tramonti, l’apparire delle oasi lontane. Un classico della letteratura di viaggio riportato d’attualità dopo oltre cinquant’anni dalla prima pubblicazione.
E' il resoconto di un viaggio che si snoda snoda da Marrakech fino all'altopiano del Tassili, confine sud di Algeria e Libia, attraversando il deserto del Sahara. Pep Subirós ci conduce in un viaggio affascinante nella geografia ma soprattutto nella cultura di questo territorio che assurge a frammento di tutta una più generale cultura araba perché al centro del libro è la gente e l'autore rende pieno omaggio al detto: "chi viaggia senza entrare in contatto con le persone non viaggia: si sposta!" E attraverso il libro, anche al lettore è dato di entrare in contatto con luoghi e persone, come se fosse lì, attraverso la scrittura semplice e vivace, ma nel contempo ricca, dell'autore. Per chi è interessato al Sahara o alla cultura araba ma anche per chi, semplicemente, vuole viaggiare leggendo.
l mondo multiforme e affascinante dei deserti viene presentato in questo volume in modo sistematico. Un panorama che comprende i grandi deserti sabbiosi sahariani, quelli pietrosi del Medioriente, i deserti salati americani, sino alle infuocate distese della Dancalia, dove si toccano le più alte temperature del pianeta.
Di pelle bianca, nera, rossa e gialla, di varie religioni e lingue, inurbati o agricoli, sedentari o nomadi, ricchi o poveri, i popoli della Terra sono portatori di civiltà tanto eterogenee da sorprendere gli stessi ricercatori. Per testimoniare la bellezza e la ricchezza di questo patrimonio e per celebrare la varietà delle forme e delle culture all’interno dell’unità biologica umana, il volume I Popoli del Mondo descrive, attraverso un apparato iconografico di grande qualità, le etnie più interessanti a livello antropologico, dai Maori ai Rom, dai Maasai agli Inuit.
Città imperiali, città cariche di storia, di arte, di monumenti. Le loro medine sovraffollate brulicanti di vita sono uno spiraglio sul passato, la promessa al visitatore di una scoperta unica e irripetibile. Oltre l'Atlante invece c'è il Sud, il bordo settentrionale del Sahara. Le montagne non sono mai state un ostacolo e il deserto era vissuto molto più di oggi. Le tracce del passato sono a volte tenui: un muro diroccato di un vecchissimo villaggio, un mucchio di pietre, resto di una sepoltura preislamica; a volte sono monumentali come il granaio fortificato o preziose e fragili come le incisioni rupestri della preistoria.
"In queste fotografie e nelle brevi (o più lunghe) note di viaggio, ecco tutte le Afriche che si sono accumulate dentro. Destinazioni, ma non solo: da reali si sono trasformate in materia immaginaria. Persone e paesaggi, leoni e ippopotami, incontri pigmei e famiglie himba della Namibia vivono altre vite, hanno ricostruito un mondo parallelo e differente. E' fatto di molte cose e volerlo ridurre a un unico luogo, a un solo nome, sarebbe impossibile e sbagliato.
Così è la forma di questo libro: un po' guida, un po' diario, un po' racconto, un po' storia e un po' grografia, un po' quadri da un'esposizione. Perchè è nato così, con molte forme e senza un pensiero unico."
Mauro Querci
Città millenaria, dalla storia convulsa, della quale è stato scritto tutto, Marrakech offre ancora al visitatore infiniti modi per una personale e irripetibile scoperta.
Città berbera innanzitutto, definita il più grande ksar del Sud, in questi ultimi anni è diventata la destinazione turistica per eccellenza del paese, dove si viene anche solo per un week-end; e ciò perché la città si rinnova per far fronte alla domanda turistica: riad, centri di benessere, golf, escursioni nella regione, il menù si arricchisce e il turista ritorna.