Di pelle bianca, nera, rossa e gialla, di varie religioni e lingue, inurbati o agricoli, sedentari o nomadi, ricchi o poveri, i popoli della Terra sono portatori di civiltà tanto eterogenee da sorprendere gli stessi ricercatori. Per testimoniare la bellezza e la ricchezza di questo patrimonio e per celebrare la varietà delle forme e delle culture all’interno dell’unità biologica umana, il volume I Popoli del Mondo descrive, attraverso un apparato iconografico di grande qualità, le etnie più interessanti a livello antropologico, dai Maori ai Rom, dai Maasai agli Inuit.
Le perle multicolori di vetro o di pietra, piccole protagoniste di mille mercati d'Africa, hanno appassionato Augusto Panini nel corso dei suoi viaggi. È difficile aggirarsi fra i vicoli in penombra del suk di una grande città o nel caldo polveroso di un mercato riarso dal sole di un villaggio sperduto fra le sabbie senza notarle. Piccoli oggetti, spesso raffinati, infilati in stringhe dalla composizione fantasiosa, asimmetriche, essenziali e scarne, talvolta con le preziosità e le simmetrie delle parure occidentali, e al tempo stesso vive e attraenti nella loro forte impronta africana. Protagoniste di questo volume sono le perle fabbricate nel Vicino Oriente e in ambito veneziano, oggi oggetto di collezionismo.
Libro fotografico con parti testuali a spiegazione dei vari riti e divinità a cui fanno riferimento le immagini.
"In queste fotografie e nelle brevi (o più lunghe) note di viaggio, ecco tutte le Afriche che si sono accumulate dentro. Destinazioni, ma non solo: da reali si sono trasformate in materia immaginaria. Persone e paesaggi, leoni e ippopotami, incontri pigmei e famiglie himba della Namibia vivono altre vite, hanno ricostruito un mondo parallelo e differente. E' fatto di molte cose e volerlo ridurre a un unico luogo, a un solo nome, sarebbe impossibile e sbagliato.
Così è la forma di questo libro: un po' guida, un po' diario, un po' racconto, un po' storia e un po' grografia, un po' quadri da un'esposizione. Perchè è nato così, con molte forme e senza un pensiero unico."
Mauro Querci